Tasso fisso o tasso variabile

Quando ci si appresta a fare un mutuo, una delle difficoltà maggiori di tantissimi italiani o persone che vogliono acquistare una casa è scegliere fra il tasso fisso e il tasso variabile. Scegliere fra uno o l’altro può significare per diverse persone risparmiare migliaia di euro sulle rate del rimborso, ma non tutti sanno come funzionano.

Se devi stipulare un mutuo, eccoti una guida alla scoperta del tasso fisso o tasso variabile che ti possa aiutare a scegliere quello che meglio si presta alle tue esigenze.

Tasso fisso o tasso variabile, come funzionano

La prima cosa da capire è che i tassi di interesse dei mutui sono indici ben definiti. Si tratta, infatti, di indicatori economici stilati dalla BCE: a quest’ultima è demandato il compito di regolare il flusso di circolante all’interno dell’eurozona aumentando e abbassando i tassi di interesse, al fine di scongiurare fenomeni di inflazione o deflazione della moneta. Per questo motivo, nel corso del tempo, i tassi di interesse fissi o variabile possono cambiare. Se vuoi stipulare un mutuo, puoi contattare il nostro ufficio mutui per ogni informazione in tal senso.

Tasso fisso o tasso variabile, quali differenze

Da un punto di vista sostanziale, la differenza maggiore fra mutuo a tasso fisso e tasso variabile, ovviamente, risiede nel valore di tasso applicato e nella sua mutabilità nel tempo. L’effettiva percentuale del tasso di interesse dipende da due parametri economici di riferimento.

Il mutuo a tasso fisso si basa sul valore dell’Eurirs, un indice economico che dipende dall’andamento dei derivati sui tassi che usano le banche per proteggersi dalle perdite economiche. Per quanto riguarda, invece, il tasso variabile, questo dipende dal valore dell’Euribor e il tasso BCE. Si tratta, in sostanza, di alcuni calcoli economici che hanno ad oggetto il costo medio delle transazioni fra le banche europee.

Da qualche anno a questa parte si stanno diffondendo anche i mutui a tasso misto: sono dei contratti che permettono al mutuatario di cambiare, con cadenza predefinita, il tipo di tasso da rimborsare.

Tasso fisso o tasso variabile, quale scegliere

Se ti trovi nella condizione in cui, fra tasso fisso o variabile, ti chiedi quale scegliere, eccoti alcuni consigli. Naturalmente, si tratta di indicazioni di carattere del tutto generiche, quindi seguile tenendo in considerazione il tuo caso specifico.

Il tasso variabile è utilizzato soprattutto nel caso di mutui a breve durata, ossia inferiore a 15 anni. Nel caso in cui questa si estenda, invece, a 30 anni per l’acquisto di una prima casa viene prediletto il tasso fisso perché permette di stabilire anzitempo l’entità degli interessi.

In secondo luogo, il tasso fisso è scelto dalle persone che hanno un contratto con stipendio fisso e immutabile nel tempo perché, stante a volte la maggiore onerosità, permette di affrontare le spese di rimborso con maggiore tranquillità. In ultimo, se pensi di poter estinguere il mutuo prima della scadenza naturale del rimborso, ti conviene scegliere il tasso fisso in modo da non avere una tutela, onerosa, che non sfrutterai in pieno.

La scelta è definitiva?

Assolutamente no, i mutui sono ormai da diverso tempo rinegoziabili con la stessa banca o con una nuova ed a volte una semplice firma può bastare a migliorare considerevolmente le condizioni economiche, viceversa la surroga è un’operazione gratuita per migrare il mutuo ad un istituto maggiormente conveniente.
il nostro ufficio mutui può supportarvi per ogni valutazione.